Ossigeno-ozonoterapia

La dottoressa Cazzaniga Maria Grazia, socia della Società italiana di Ossigenoozonoterapia ( SIOOT ), è una profonda conoscitrice della tecnica e segue da anni diversi pazienti con ottimi risultati ed evidenti guarigioni.

Ma perché somministrare ozono?
L’ozono è un gas che, in natura, si forma nell’atmosfera grazie a scariche elettriche che modificano la stabile struttura molecolare dell’ossigeno (O2), trasformandolo in O3

L’ozono però è instabile: uno dei tre atomi tende infatti a separarsi per unirsi ad altre strutture molecolari, facendo ritornare la molecola di ossigeno (O2) alla sua forma stabile. Ma è proprio da questa instabilità che derivano le sue proprietà benefiche
Nessun farmaco infatti  distrugge batteri, virus e funghi meglio dell’ozono
Spesso la terapia con ozono si affianca ai rimedi farmacologici consigliati dal medico curante.
L’ozono è in grado di penetrare nelle strutture interne dei virus, danneggiando gli acidi nucleici virali e impedendo così la loro replicazione.
Questo fa si che sia un eccezionale rimedio e preventivo nei confronti del temuto Coronavirus.

L’ozono normalizza e riequilibra il sistema immunitario, intervenendo contro le immunodeficienze e contro le risposte in eccesso come avviene nelle allergie. Utilissimo anche nelle malattie autoimmuni. 
Le sue proprietà antidolorifiche e antinfiammatorie sono sfruttate nelle malattie  più svariate comeper esempio la fibromialgia. 
In quanto migliora il metabolismo cellulare, è utile  nella sindrome da stanchezza cronica, dove in Italia sono stati fatti studi riconosciuti a livello mondiale. Nelle zone del corpo dove viene somministrato, l’ozono migliora la circolazione sanguigna, soprattutto il microcircolo dei capillari,  scioglie i grassi corporei (molto efficace contro cellulite e adiposità localizzate) e agisce contro i muscoli tesi e contratti.

L’ossigeno-ozono terapia può anche essere un valido rimedio al problema sempre maggiore della resistenza dei batteri agli antibiotici. Un fenomeno alimentato dall’abuso o dall’uso scorretto di farmaci che stimolano nei batteri la capacità di resistere alla loro azione. 
L’ozono può essere somministrato in diversi modi, tutti certificati da protocolli medico scientifici autorizzati dalla Sioot e approvati dal Ministero della Salute

  • Grande autoemoinfusione: si prelevano 100 o 200 cc di sangue da una vena del braccio del  paziente. Il sangue finisce in una sacca certificata. Senza staccare dal paziente l’ago del prelievo, un apposito dispositivo inserisce una miscela gassosa di ossigeno e ozono nella sacca e la mescola con il sangue prelevato. Il laccio emostatico viene quindi tolto dal braccio del paziente, la sacca viene sollevata e il sangue riaffluisce nell’organismo del paziente, portando con sé l’ozono e tutti i suoi effetti benefici.
  • Piccola autoemoinfusione: il principio è lo stesso della grande autoemoinfusione, con la differenza che nella piccola autoemoinfusione sono prelevati pochi cc. di sangue dal paziente, arricchiti con la miscela gassosa di ozono e reiniettati con una siringa per via intramuscolare anziché per via endovenosa.
  • Iniezioni di ossigeno-ozono sottocutanee, intramuscolari e intrarticolari: la miscela di ossigeno-ozono viene iniettata in diverse quantità, in diversi modi e in diverse zone del corpo, in base alla patologia da curare.
  • Insufflazioni di ossigeno-ozono rettali, anali, vaginali, uterine e uretrali: la miscela di ossigeno e ozono viene introdotta nelle rispettive zone attraverso dei piccoli cateteri. L’ozono entra così in contatto diretto con tessuti soggetti a infezioni, infiammazioni, irritazioni, dolori o altre condizioni di disagio.
  • Via topica: si applica su mani, braccia, piedi e gambe. La zona interessata viene avvolta in un sacchetto isolante di materiale plastico in cui viene fatto affluire l’ozono.
  • Idropinica: il paziente beve regolarmente acqua ozonizzata e il suo organismo può così godere dei benefici globali dell’ozono.

La validità dei metodi di somministrazione dell’ozono e dell’ossigeno-ozono terapia come strumento di cura di numerose patologie è confermata da una bibliografia di oltre 1800 lavori pubblicati dal 1995 a oggi su www.pudmed.com, una sorta di enciclopedia online che riporta tutti i lavori scientifici pubblicati sulle più importanti riviste mediche.

È assolutamente proibito iniettare la miscela di ossigeno-ozono direttamente nelle vene o nelle arterie. Da evitare anche la somministrazione per via respiratoria, le cui controindicazioni sono documentate da oltre 1750 pubblicazioni.

L’ozonoterapia, anche nell’ambito della chirurgia orale e nel settore dentistico-odontoiatrico, si rivela un valido aiuto nella guarigione delle ferite chirurgiche, con particolare riferimento alle situazioni in cui la consueta terapia antibiotica non è sufficiente. Anche in caso di infezioni gengivali o all’interno della bocca in generale, in caso di necrosi ossea della mandibola nei pazienti in cura con farmaci bisfosfonati somministrati nella cura dell’osteoporosi, l’ozono si è dimostrato uno strumento efficace grazie alle sue proprietà disinfettanti e antibatteriche. Inoltre favorisce la rigenerazione ossea, una volta che si sia risolta l’infezione.

L’ozonoterapia può essere un valido metodo per contrastare le infezioni dei vari tipi di batteri presenti nella nostra bocca. Somministrato all’interno di una soluzione acquosa, l’ozono agisce immediatamente ed elimina ogni tipo di microrganismo. Stimola e regola l’azione del sistema immunitario, effetto amplificato dalla ripetizione dei trattamenti. Migliora inoltre la circolazione sanguigna e, agendo sulle piastrine, velocizza la cicatrizzazione delle ferite. Ha anche effetti benefici sul corretto rimodellamento osseo. 

INDICAZIONI PRIMARIE OSSIGENO OZONO TERAPIA

  • Acne
  • Adiuvante nella chemio/radio terapia
  • Arteriopatie periferiche
  • Artrosi
  • Cefalee vascolari e tensive
  • Dolore cervicale e lombare
  • Ernia del disco
  • Fibromialgia
  • Gonartrosi
  • Herpes Simplex e Zoster
  • Infezioni antibiotico resistenti
  • Insufficienza venosa
  • Lombosciatalgia
  • Maculopatia degenerativa
  • Malattie su base autoimmune
  • Malattie neurovascolari
  • Reumatismo articolare
  • Sindrome da affaticamento cronico
  • Ulcera arti inferiori